VIVE CERVERA: COME GUARISCONO LE PAROLE

 

Quanto segue è una intervista che mi ha fatto Carmelo Urso di Caracas, Venezuela durante la mia visita nel suo paese. Grazie Carmelo, grazie Yla, grazie Helena.

http://goccedirugiada.wordpress.com/2010/12/14/intervista-come-guariscono-le-parole/

Carmelo Urso: Cara Vivi, un grande abbraccio da Buenos Aires, Argentina, dove sto trascorrendo delle meritate vacanze. Ho saputo che in Venezuela darai un seminario intitolato “4 parole che curano: un ponte verso il tuo Io Superiore”. Per chi non conosce la tua opera, potresti spiegare quali sono queste quattro parole che curano? Cosa curano? E in questo mondo, in cui siamo abituati a ricorrere ai farmaci, terapie e droghe per alleviare i mali del corpo e della mente, com’è che una semplice parola può curarci? Non è fin troppo facile?

Vivi Cervera: Ciao caro Carmelo, un abbraccio a te da Ciudad Victoria, Tamaulipas (México). Rispondo con piacere alle tue domande per i lettori che desiderano conoscere la mia opera.

Le quattro parole che curano sono: Mi dispiace. Perdonami. Grazie. Ti amo.
Per le persone che stanno iniziando questo cammino di autoguarigione, le 4 parole curano i malesseri, le malattie (di qualsiasi tipo), situazioni difficili, problemi in generale e anche ciò che di solito chiamiamo karma. Per le persone che conoscono già l’argomento, le 4 parole neutralizzano, cancellano, puliscono, eliminano o trasformano il pensiero, ricordo, memoria o dato che sta fornendo false informazioni alla mente umana.

In questo mondo di farmaci, terapie e droghe, una semplice parola può guarire  perchè la nostra mente  è piena di tutto quello a cui abbiamo dato un senso negativo, la nostra mente è piena di idee di malattia, vecchiaia e morte; la mente si compone di ricordi che si sono formati in parte con il significato che abbiamo dato a ciò che pensiamo o pronunciamo. Quindi se la mente è piena di parole che simboleggiano situazioni difficili, si può dedurre che anche la soluzione proviene o nasce da una parola. Concludo dicendo che una semplice parola può guarirci, perchè in passato una di esse fu sufficientemente potente da farci ammalare.

Nella misura in cui si usano le 4 parole guaritrici, smetteranno di essere suoni quotidiani per trasformarsi in codici che possono nutrire e supportare un corpo debole, un “cuore ferito” o possono illuminare la vita di un essere umano depresso, risentito, arrabbiato, solo, etc.

Troppo facile ?

Sí. Forse questo è il suo punto debole. E’ così facile che inconsciamente dobbiamo complicarlo un pochino per poterlo meritare, in quanto ci siamo fatti l’idea che abbiamo accesso ad un po’ di tranquillità attraverso il sacrificio o spogliandoci di qualcosa di prezioso che volevamo conservare. E’ per questo che molte persone possono dubitare e chiedersi: “com’è possibile che un –Ti amo- riesca a guarire il corpo?” E lo fanno senza rendersi conto che la stessa domanda è un modo per proteggersi da questa guarigione. Anche il livello di facilità o difficoltà  viene determinato da come si è vissuto o da come si percepisce la vita stessa. Non tutte le persone sono preparate a “correre il rischio” di amarsi perchè è probabile che per esse l’amore si sia trasformato in un cliché o in una parola troppo usata negli ultimi tempi.

Carmelo Urso. La frase “un ponte verso il tuo Io Superiore” può sembrare curiosa a certi lettori.  Cos’è per te il tuo Io Superiore? Esiste forse un io inferiore che gli si oppone ? E se quel Io Superiore è parte di noi stessi, perchè abbiamo bisogno di un ponte che ci conduca ad esso?

Vivi Cervera: l’ Io Superiore per me rappresenta il nostro componente o parte divina che consideriamo quasi sempre distante, separata, allontanata. Questa parte la si può chiamare come si vuole (Buddha, Gesù, Spirito Santo, Dio, Geova, etc.) continua ad essere la tua fonte di ispirazione, la tua guida e l’origine della tua pace.

Esiste un Io Inferiore che è un altro componente della nostra coscienza, che contiene tutta l’informazione morta con la quale siamo venuti al mondo, dati, ricordi, memorie, archivi, etc.; sono esattamente ciò che stiamo pulendo attraverso le 4 parole che curano. L’ Io Inferiore osservato da questo punto di vista si oppone totalmente all’ Io Superiore; tuttavia è attraverso questa apparente opposizione che entrambi danno identità all’essere, in quanto unendo le due polarità sorge l’ UNO, la presenza Io Sono.

Abbiamo bisogno di un “ponte” che ci conduca all’Io Superiore perchè anche se è parte nostra, in generale non sappiamo (o non consideriamo) che si trova lì. Questa separazione è logica solamente nel gioco pazzo della nostra mente e niente più. E’ per questo che è stato necessario costruire un ponte che ci permetta di camminare sopra al nostro ritmo fino a quando possiamo percepire che non siamo mai stati separati dal nostro Io Superiore e che non abbiamo assolutamente bisogno di  niente al mondo che crediamo reale.

Questo ponte è creato dalle 4 parole che curano e il suo costante pronunciare ci permette di sentire che più che esseri individuali siamo la presenza osservatrice dell’esperienza umana, universale e cosmica.

Carmelo Urso: Cara Vivi, attualmente hai un e-book intitolato “Celebra la sincronicità: le chiavi per recuperare il tuo potere personale ricordando l’essere multidimensionale che sei “. Cosa intendi per sincronicità? E’ un concetto che prendi dalla psicologia  junghiana? Cos’ha a che fare la sincronicità con la possibilità di recuperare il nostro potere? E com’è il fatto che il nostro essere ha varie dimensioni? L’ essere umano medio, è cosciente di tali dimensioni?

Vivi Cervera: chiamo sincronicità un insieme di eventi che hanno caratteristiche comuni, che si ripetono una e più volte, che appaiono di fronte ai nostri occhi come “casualità” senza spiegazione logica. Per esempio la maggior parte dei miei articoli sono stati creati sulla base della sincronicità, perchè improvvisamente vedo un’immagine alla televisione e successivamente questa visione si ripete magicamente ed esattamente in altri spazi , come nel quotidiano, un muro, un libro, un pensiero o il cinema. Queste sincronicità nel mio caso, accadono fino a quando pubblico l’articolo, scrivo la meditazione o aggiungo un paragrafo al mio libro e la cosa più sorprendente è che, finchè non lo faccio, continuano ad apparire nella mia vita in qualsiasi luogo mi trovo. Di fatto, è da un mese che vedo immagini sincronizzate di John Lennon ovunque, in ogni luogo o dove meno me lo aspetto. Probabilmente devo scrivere qualcosa a riguardo e finchè non lo farò continuerà a risuonare nella mia mente: “All you need is love”.

Il concetto di sincronicità è totalmente junghiano, mi sono sempre sincronizzata perfettamente con l’analisi e gli studi di Carl Jung e degli scrittori contemporanei che lo hanno seguito.

La sincronicità avviene sempre nella vita degli esseri umani, ciò che accade è che quando ti connetti spesso con il tuo Io Superiore, quando cominci ad accettare la tua vita come viene, sei più percettiva/o ai segnali che ci sono intorno a te. Se sei in viaggio non sei così distratto dai tanti pensieri che invadono sempre la tua mente, ma puoi prestare vera attenzione al film che stanno proiettando in aereo, alla sua colonna sonora o ai suoi protagonisti e quando arrivi a destinazione senti di nuovo la stessa canzone perchè stai prestando attenzione alla vita, stai risvegliandoti dal sonno e in questo modo recuperi il tuo potere interiore per tornare a sentire che in te si trova la possibilità di trasformare ciò che non ti piace. La sincronicità è parte di un essere umano in connessione con il suo Io Superiore.

L’essere umano è multidimensionale perchè non solo contiene il mondo fisico dove tutto si regge sui sensi. Esistono anche in esso (non fuori) altre dimensioni, altri spazi nei quali non ha nemmeno un corpo e dove può muoversi da un posto all’altro solo con il desiderio. È facile da capire se consideri che dormendo forse ti vedi in  sogno con un paio d’ali, ti vedi volare tra le varie stelle o sogni di essere una presenza sconosciuta che può comunicare con le piante o gli animali. Nei tuoi sogni tutto è possibile perchè fanno parte di un’altra dimensione, sono un altro spazio o aspetto dove il tempo (se esiste) trascorre in modo diverso rispetto a quando hai gli occhi aperti, come in questo momento.

Ciò che ti rende multidimensionale è la tua capacità di muoverti dal mondo sensoriale dove regna la paura, l’angoscia, la miseria o il dolore verso un universo di possibilità, nel quale finalmente accetti che la vita così come la percepisci è un programma, un dato sbagliato, una registrazione nella tua mente e se vuoi andare più in là cominci a capire che tu sei uno spirito o una energia che semplicemente osserva senza classificare.

L’essere umano medio non è cosciente di queste dimensioni, di fatto è inconsapevole, non respira. Trascorre gran parte della sua vita senza inspirare, praticamente morto.  In questo momento, tu ,   stai respirando ?

Carmelo Urso: Credo che quanto hai appena detto mi descrive abbastanza bene fino ai miei 28 anni.  E’ da 13 anni che sto lavorando per risvegliare da questo stato di incoscienza che descrivi e , sì, ora riesco a respirare un po’. D’altronde, uno dei tuoi libri si intitola “Quattro parole che curano: il linguaggio segreto degli hawaiani”. Il seminario che condurrai nell’Hotel Punta Palma di Lechería, Venezuela, il prossimo 14 novembre 2010 si ispira a questo volume? Sappiamo già quali sono le quattro parole guaritrici. In tal senso, che applicazioni pratiche possono trovare i lettori nel tuo testo? E’ un testo da leggere tutto d’un fiato o un compagno di studio durante un cammino spirituale?  E se non è un tradimento, qual’è questo segreto hawaiano che valorizza il tuo libro?

Vivi Cervera: Una parte del seminario è ispirata a questo volume, l’altra va oltre. Considero che si tratta di un materiale molto pratico per chi desidera imparare cosa significa la guarigione attraverso le parole. Una delle ragioni è che ho inserito in esso tutto ciò che ho voluto leggere quando ho iniziato questo viaggio spirituale. I lettori potranno trovarci il modo migliore per risolvere le situazioni difficili riguardo la malattia, i rapporti in conflitto o i problemi di carenza, che derivano sempre da memorie rivissute dalla mente inconscia.

Secondo me è un testo che generalmente puoi leggere tutto d’un fiato e che adotti come compagno di studi nel percorso spirituale.

E la tua ultima domanda ovviamente non è un tradimento perchè il segreto si può diffondere qui.

Così come ho scritto nel mio libro, le 4 parole che curano sono e continueranno ad essere segrete per molte giovani anime che per qualche motivo hanno bisogno di vivere sotto altri insegnamenti. Per esempio, se la pratica delle 4 parole guaritrici ti ha portato risultati magnifici  e per questo credi che tutti i tuoi colleghi di lavoro possano adottarle, forse ti sbagli perchè molti di essi hanno bisogno di continuare con la loro vita così come la vivono, altri possono credere che sei impazzito  e altri ti diranno di si, ma non faranno nulla. Questo avviene per quanto ho citato precedentemente riguardo una gran parte dell’umanità che si trova addormentata e si alimenta dei suoi incubi; per questo non bisogna convincerli di niente.

Quando comincerai a vivere in pace, troverai nel tuo cammino altre persone che si sono già risvegliate e che vivono come te. Intanto, per gli altri esseri che hai cercato di convincere, il mondo che tu vivi continuerà ad essere inesistente, fantastico o futurista; per questo per loro le parole che curano sono un segreto.

Solo tu puoi scoprirlo; nessun altro.

Hotel Punta Palma, luogo della conferenza

Carmelo Urso: como può la gente acquistare i tuoi libri ?

Per ora i miei libri si possono acquistare solo attraverso il mio sito www.vivicervera.com, in quanto non posso contare su una casa editrice e tutto viene patrocinato e finanziato da me stessa.

Carmelo Urso: Un messaggio di chiusura per gli amici di Iberoamerica, per chi assisterà al tuo corso il prossimo 14 novembre 2010, presso l’ Hotel Punta Palma, Lechería, in Venezuela.

C’è qualcosa di molto importante: grazie all’amore delle persone che mi leggono (il tuo amore, lettore) sono arrivata fin dove sono. Quella è stata la materia prima, l’ingrediente fondamentale, l’aspetto essenziale affinchè io potessi visitare il Venezuela. Mi sento benedetta da tutte queste persone che mi hanno offerto la loro mano, mi sento amata, mi sento benedetta e in fusione totale con ogni essere umano che legge questa intervista. Grazie Iberoamerica, grazie ad ogni essere umano in ogni città, in ogni regione, città, nazione o continente. Grazie per apportare tanto alla mia vita, per guarire con me, per amarmi. Grazie ai blogger che hanno pubblicato i miei articoli, ai proprietari delle reti sociali in cui si trovano i miei testi e il mio nome. Grazie anche ai titolari delle pagine web o delle riviste che mi hanno preso in considerazione.

E infine, grazie al Venezuela, il paese che mi apre le sue braccia, grazie alla comunità venezuelana che assistirà alla conferenza di novembre per la sua fiducia in me, per cancellare memorie con me. Grazie a te caro Carmelo per il tuo supporto, per la tua amicizia, per essere qui per me. Dio vi benedica.

Vi ama, Vivi.

Blog de Carmelo Urso

Enlace entrevista

© Tutti i diritti sono riservati. Vivi Cervera 2010.

Tradotto da Sabrina Selmo

4 comentarios en “VIVE CERVERA: COME GUARISCONO LE PAROLE

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